Digital Alfieri

Digital Alfieri


Presentazione del progetto

Il progetto Digital Alfieri, basato all’ITEM (Institut des Textes et Manuscrits Modernes), ha per obiettivo la valorizzazione scientifica dell'archivio letterario dello scrittore Vittorio Alfieri (1749-1803). Il fine del progetto è di realizzare un'edizione genetica digitale dei manoscritti e dei postillati appartenuti allo scrittore per studiarne e valorizzarne le relazioni genetiche.

La versione del sito pubblicata nel 2025 non rende conto di tutti i contenuti predisposti e di tutte le funzionalità della piattaforma. Questa prima "emissione" risponde alla necessità di mettere a disposizione i materiali conservati presso la Fondazione "Centro di Studi Alfieriani" di Asti.


L'autore

Vittorio Alfieri (1749-1803) fu uno degli autori più significativi dell'Europa del secondo Settecento. Consacratosi alle lettere dopo una giovinezza avventurosa, le sue tragedie e i suoi trattati politici si guadagnarono uno spazio di primo piano nelle gazzette letterarie, così come le sue avventure sentimentali avevano avuto, durante gli anni giovanili, ampio spazio nella stampa scandalistica. La sua produzione letteraria respira l'odio della tirannide e l'amore per la libertà.

Rampollo di una delle più importanti famiglie dell'aristocrazia piemontese e promesso a una carriera diplomatica, dopo gli studi all'Accademia Reale di Torino Vittorio Alfieri viaggiò per diversi anni attraverso l'Europa per forgiarsi un'esperienza diretta dei vari paesi e dei loro regimi politici. Francofono, all'età di 26 anni decise di consacrarsi integralmente alla letteratura e di farsi scrittore in lingua italiana: le sue tragedie, le sue poesie e i suoi trattati politico-letterari, tradotti in diverse lingue, restano dei capolavori della letteratura e della cultura europee del XVIII secolo.

Tra il 1767 e il 1792 Alfieri risiedette a più riprese in Francia, tra l'Alsazia e Parigi, dove concepì le sue opere principali e dove prese attivamente parte agli eventi che precedettero e accompagnarono la Rivoluzione Francese. Nel 1792 fuggì da Parigi, dove lasciò buona parte della sua ricca biblioteca.

Rientrato in Italia, Alfieri si stabilì a Firenze, dove risiedette fino alla morte, avvenuta l'8 ottobre 1803. I suoi viaggi, le sue avventure, i suoi incontri politici e la sua carriera letteraria sono consegnati all'autobiografia, la Vita di Vittorio Alfieri da Asti scritta da esso, pubblicata postuma, che ci restituisce un lucido ritratto della vita politica e letteraria europea au tournant des Lumières.


L'archivio letterario

Alfieri ebbe una precoce "coscienza d'archivio" e si premurò di conservare e organizzare le sue carte. Il suo archivio letterario è straordinariamente esaustivo per l'epoca: comprende, tra l'altro, l'intero dossier genetico della maggior parte delle sue opere, oltre a due biblioteche personali. L'archivio letterario di Vittorio Alfieri, in virtù della sua straordinaria ricchezza, costituisce un osservatorio privilegiato per esplorare le pratiche di lettura e di scrittura nel XVIII secolo.

Disponiamo di più di 50 manoscritti di Alfieri, molti dei quali autografi. L'archivio di Alfieri offre l'eccezionale opportunità di studiare nella sua integralità il dossier genetico della maggior parte delle sue opere: prospetti, brogliacci, abbozzi, riscritture, rimaneggiamenti e persino bozze di stampa e ristampe con varianti.

Nel corso di oltre venticinque anni, Alfieri riunì a Parigi una delle più ricche biblioteche personali di Francia, costituita da circa 3700 volumi: questi libri, che fu costretto a lasciare quasi tutti a Parigi fuggendo precipitosamente dalla capitale francese nell'agosto del 1792, furono sequestrati, per poi confluire nei Depositi Letterari ed essere, infine, dispersi tra diversi istituti di conservazioni della capitale e della provincia. Dopo la perdita della sua prima biblioteca Alfieri riunì a Firenze una seconda collezione, il cui nucleo primigenio è costituito da un manipoli di libri che portò con sé fuggendo da Parigi. I volumi appartenuti ad Alfieri sono costellati di postille e tracce di lettura che, spesso, hanno un rapporto genetico diretto con le opere in corso di elaborazione.


Un archivio disperso tra Francia e Italia

L'archivio letterario di Alfieri, pur originariamente molto compatto, è attualmente ripartito tra più istituti di conservazione. I fondi principali si trovano in Italia e in Francia: a Firenze (Biblioteca Medicea Laurenziana), Asti (Fondazione « Centro di Studi Alfieriani ») e Montpellier (Médiathèque Centrale d’Agglomération « Émile Zola », dove si trova anche la quasi integralità della seconda biblioteca dell'autore). Una parte significativa della sua prima biblioteca è conservata a Parigi, principalmente alla Bibliothèque de l’Institut de France et à la Bibliothèque Mazarine.

La sfida del progetto Digital Alfieri è di ricostituire virtualmente l'unitarietà originaria di questo straordinario archivio letterario e di fornire uno strumento che permetta di percorrerlo in modo dinamico.

Come citare questa pagina

Monica Zanardo, "Presentazione del progetto"
Site "Digital Alfieri"
Consultata il12/07/2025 sulla piattaforma EMAN
https://eman-archives.org/DigitalAlfieri/about
Pagina creata da Monica Zanardo il 19/01/2016
Pagina modificata da Alessandro Vuozzo il 31/01/2025